venerdì 22 febbraio 2008

progetto: "Percorsi Possibili"

Il progetto “Percorsi Possibili”, un intervento educativo di tutoring individuale, nasce dall’assidua collaborazione tra la Cooperativa “La Grande Casa” e il Servizio Sociale del Comune di Cinisello Balsamo.

Destinatari dell’intervento sono ragazze e ragazzi dai 13/14 ai 18 anni, in carico al Servizio Sociale o segnalati dalle agenzie territoriali.


Al servizio possono ad esempio accedere ragazzi che hanno usufruito in passato di un supporto educativo individualizzato, ragazzi a rischio di devianza, ragazzi collocati in affido familiare o in un momento di difficoltà, ma anche adolescenti che necessitano di un orientamento e di un rinforzo nello sviluppo di una propria autonomia personale.


Particolare attenzione è rivolta ai ragazzi, seguiti dall’Ufficio Penale del Servizio Sociale, che stanno intraprendendo un progetto di messa alla prova o sono in attesa di giudizio.

Il progetto è attivo dal 2003 e in questi 5 anni abbiamo conosciuto e accompagnato 23 ragazzi e ragazze.


All'interno dello stesso progetto nel 2006 è stato attivato lo Spazio d'Ascolto Educativo P.I.U'. (Punto Idee Utili) aperto a tutti gli adolescenti di Cinisello che desiderano avere un aiuto nella ricerca di una scuola e di un lavoro, desiderano avere delle informazioni sulle possibilità presenti per loro sul territorio o desiderano poter chiacchierare liberamente con un educatore.
Si può accedere a P.I.U'.
telefonando al numero 347 41 73 253.

martedì 5 febbraio 2008

Laboratori sull’affettività

Il tema dell’affettività e della sessualità è largamente affrontato all’interno della scuola grazie a progetti che spesso coinvolgono consultori, asl di zona ed esperti. Sovente però questi temi sono trattati con un taglio informativo/medico. Nell’età adolescenziale, però, non basta essere solo informati, ma si rende necessario anche uno stimolo al pensiero, a ciò che muove le naturali pulsioni sessuali.

Da queste premesse è nato il desiderio di progettare un percorso dedicato agli adolescenti sul tema dell’affettività che possa comprendere entrambi gli aspetti informativi ed educativi. Un approccio pedagogico quindi, che tenta non soltanto di spiegare cosa accade al proprio corpo e ai sentimenti a questa età, ma che cerca di dare anche un orizzonte di significati profondi legati alle scelte e ai vissuti tipici di questo momento del ciclo di vita.
Il percorso si pone come obiettivi principali:
· Sviluppo di una maggiore valorizzazione di sé e del grado di autostima personale
· Raggiungimento della consapevolezza circa la naturale nascita di desideri, dubbi e paure riguardo il rapporto con i coetanei dell’altro sesso
· Permettere una libera espressione dei loro pensieri sul tema

Il percorso formativo è dedicato agli studenti delle scuole secondarie di primo e secondo grado, adeguando i contenuti in base alla fascia d’età.

Si tratta di un percorso educativo gestito da due educatori (un maschio e una femmina) che alterna momenti di condivisione con l’intera classe a momenti di divisione in gruppi secondo il genere. Tale separazione permette, da un lato di poter affrontare le problematiche che caratterizzano i due gruppi il più apertamente possibile e, dall’altro, poter preparare in maniera adeguata i momenti di confronto tra i due generi, per far sì che diventi per tutti un’esperienza di scambio e di aiuto reciproco.

Il percorso si può svolgere in qualsiasi momento dell’anno scolastico, in base alle esigenze della scuola. Ha una durata di 4 incontri di due ore ciascuna (due spazi scolastici).


Quest'anno Il Ponte ha gestito un laboratorio sull'affettività presso la scuola Calamandrei di Sesto.

Formazione docenti

La formazione docenti è caratterizzata dalla ricerca di uno spazio in cui costruire punti di vista alternativi da poter accostare a quelli già in uso. Si tratta di un percorso orientato all’ampliamento dei significati, ovvero una possibilità di accostare altre ipotesi conoscitive alle letture che usiamo abitualmente. Queste nuove ipotesi devono poter generare vissuti positivi, in noi e negli altri, e migliorare le nostre capacità di auto osservazione per mantenere viva la conoscenza reciproca.

All’interno del contesto formativo cerchiamo di esplorare con gli insegnanti quegli ingredienti che permettono pragmaticamente di costruire una “buona lezione”. Il percorso si snoda attorno alla ricerca di tutti quegli elementi capaci di migliorare il benessere all’interno del contesto scolastico. Alcuni di questi elementi possono essere un’attenzione alla relazione, all’organizzazione delle lezioni, alle modalità di trasmissione dei contenuti, ai modi per incontrare i genitori all’insegna della collaborazione, ai diversi modi per una gestione creativa dei conflitti, sia con singoli ragazzi che nei confronti del gruppo classe.

Il percorso formativo è rivolto a insegnanti della scuola primaria e secondaria, consigli di classe o docenti appartenenti a classi diverse intenzionati ad affrontare singole tematiche.

L’attenzione prioritaria è rivolta alla costruzione di momenti formativi di carattere pragmatico, alcuni aspetti trattati all’interno del percorso formativo sono quindi immediatamente spendibili nel contesto classe.

Gestione creativa dei conflitti e sviluppo delle abilità sociali

L’intervento si basa sull’idea che il conflitto non è un’entità da tenere lontano dal gruppo classe, ma una condizione ineliminabile di ogni contesto umano, dotato di grandi opportunità di crescita.

L’obiettivo è di costruire una forma di alfabetizzazione relazionale in cui i ragazzi e le ragazze imparino a stare nel conflitto utilizzando modalità creative e costruttive per affrontarlo. In questo senso il gruppo classe diventa la risorsa principale su cui fare leva, attivando percorsi di assertività e di rispetto reciproco. Nel contesto formativo i ragazzi (e i loro insegnati) possono sperimentare strumenti concreti per esplicitare ed affrontare la molteplicità dei conflitti che quotidianamente si svolgono a scuola.

Gli interventi sono pensati per ragazzi e ragazze dei tre anni della scuola secondaria di primo grado. Le scuole possono utilizzare il percorso dal primo all’ultimo anno in tre moduli diversificati, in una logica di prevenzione dei fenomeni di bullismo e di sviluppo dell’assertività. È previsto un breve ciclo di incontri con i docenti, affinché prendano conoscenza degli strumenti per costruire momenti di confronto tra i ragazzi.

Il percorso è caratterizzato da metodologie attive: simulazioni, disegni, racconti, metafore, esercizi di immaginazione guidata, uso di riprese con videocamere, fotografie.

Attualmente Il Ponte sta gestendo tre interventi su gruppi classe presso tre scuole secondarie di primo grado di Sesto.

“Non ho voglia di studiare!” - Laboratori di rimotivazione allo studio

I percorsi di rimotivazione allo studio mirano a costruire nuovi significati da applicare ad una situazione scolastica caratterizzata da uno stato di empasse. Partono dall’idea che ciò che rende una situazione statica e inefficace sia non tanto un’incapacità personale (se non in alcuni casi in cui è presente una certificazione specifica) quanto invece una serie di significati che i ragazzi attribuiscono a quella situazione in modo tale da non rendere visibili altri punti di vista.

Scopo dei laboratori di rimotivazione allo studio è quello di sfidare la rigidità di quei significati affinché altre storie dotate di flessibilità e risorse si rendano disponibili per affrontare le situazioni di empasse.
L’intervento è rivolto ai ragazzi e alle ragazze segnalate dai docenti o che aderiscono al percorso su base volontaria ma, per una riuscita ottimale dell’intervento, è previsto un breve percorso con i docenti.


Il percorso è caratterizzato da metodologie attive: simulazioni, disegni, racconti, metafore, esercizi di immaginazione guidata , sia con i ragazzi che con i docenti. Dura 5 incontri con i ragazzi e 2 con gli insegnanti. Al termine del percorso spono previsti incontri di verifica con i docenti del consiglio di classe.

Negli ultimi anni Il Ponte ha gestito laboratori di rimotivazione allo studio presso le scuole Breda, Calamandrei, Einaudi, Falck, Ferraris e Spinelli di Sesto San Giovanni, Sabin e Pertini di Monza, Falck di Cologno Monzese e Falck di Cinisello Balsamo

lunedì 4 febbraio 2008

Che cos'è uno Spazio d'Ascolto?

L’età dell’adolescenza è caratterizzata da problemi, incertezze, conflitti con adulti e con i pari, difficoltà relazionali e scolastiche, dubbi riguardo ai sentimenti o alle scelte di un progetto di vita futura. (in alternativa: molti studenti vivono piccoli e grandi problemi tipici dell’età adolescenziale, conflitti con…)

Lo spazio d’ascolto pedagogico è un luogo pensato per gli studenti, gestito da un pedagogista, preparato per ascoltare ciò che i ragazzi hanno bisogno di esprimere, raccontare, chiedere. Rappresenta un momento per potersi fermare e, con l’aiuto di un esperto, poter pensare ai propri problemi, provare a guardarli da altri punti di vista e tentare di far emergere quelle risorse utili al raggiungimento delle soluzioni ai loro bisogni. L’accesso allo spazio d’ascolto è libero e volontario ed è organizzato tramite richiesta all’operatore, da parte degli studenti interessati, di un appuntamento. In cinque anni di esperienza di spazi d’ascolto organizzati presso scuole secondarie di primo e secondo grado, gli operatori della Grande Casa hanno incontrato più di 400 ragazzi, per un totale di oltre 1000 colloqui.


Attualmente Il Ponte gestisce:
- 4 Spazi d'Ascolto nelle scuole Calamandrei, Falck, Ferraris e Settima di Sesto San Giovanni
- 1 Spazio d'Ascolto territoriale presso i locali della circoscrizione 5 di Sesto S. Giovanni in via Campestre 250 (angolo via Mantovani) aperto tutti i giovedì dalle 15,00 alle 18,00

Gli Spazi d'ascolto rientrano nelle azioni del progetto "Abitare la Patagonia"

venerdì 1 febbraio 2008

Laboratorio Teatrale


A Febbraio inizia il Laboratorio Teatrale presso l'I.P.S.I.A "G.Ferraris" di Sesto San Giovanni.

Inseriamo alcune tracce del progetto:

Il percorso educativo nella società dell’informazione avviene in un contesto connotato da una pluralità di linguaggi.

Il proporre un laboratorio teatrale nella scuola ha motivazioni educative e formative importanti.
Il meccanismo della rappresentazione, simulazione e finzione, promuove la crescita dell’individuo.
Il palcoscenico è uno spazio su cui misurarsi.
Il percorso laboratoriale, oltre ad avere una forte funzione socializzante, permette ai ragazzi di sperimentare nuovi modi di esprimersi, comunicare e affinare la capacità di ascolto e di interazione con gli altri.

Il lavoro si concentrerà su:
- l’uso del corpo, l’uso della voce e la percezione di sé;
- il rapporto con lo spazio, la percezione degli altri e la reazione agli stimoli;
- il ritmo;
- il risultato.

Obiettivi del percorso saranno:
- avvicinare i ragazzi al teatro
- favorire nel gruppo un rapporto di reciproca fiducia

- favorire la socializzazione e la conoscenza di sé
- rafforzare l’autostima
- migliorare la capacità di ascolto e di concentrazione
- ampliare le idee e le esperienze
- valorizzare la fantasia e l’espressività

Il laboratorio rientra nelle attività del progetto "Abitare la Patagonia" in partnership con Fondazione UMANA MENTE (Fondazione del Gruppo Allianz)